Fondazione Kalòs @ Tutti i diritti riservati 2021
La Fondazione
La Fondazione Kalòs – Antichi Mestieri d’Arte nasce a Catania il 7 luglio 2021 per iniziativa dei coniugi Renato D’Amico e Anna Calderone - entrambi docenti universitari - e del figlio Giovanni Andrea, mecenati e appassionati d’antiquariato e di “arti minori”, quelle arti decorative e applicate che vedono protagonisti esperti maestri artigiani e che più di altre rappresentano le comunità locali.
I FONDATORI
I coniugi Renato D’Amico e Anna Calderone, sono entrambi professori universitari in quiescenza.
Renato D’Amico è Professore Ordinario di Scienza Politica nell’Università degli Studi di Catania. Promotore, nel 2004, del Cedoc (Centro universitario interdisciplinare di documentazione e studi sulle organizzazioni complesse e i sistemi locali di sviluppo), e nel 2010, del Master universitario di II livello in Management pubblico dello sviluppo locale, ha sempre affiancato l’attività di docente con l’impegno civile. In questa direzione ha tra l’altro ideato e organizzato, unitamente ad un ampio gruppo di Associazioni del Terzo Settore, le prime due edizioni (nel 2016 e nel 2019) dell’evento nazionale denominato Biennale della Cittadinanza Attiva tenutosi a Catania.
Anna Calderone è Professore Ordinario di Archeologia greca e romana nell’Università degli Studi di Messina. Il suo nome è soprattutto legato, per la storia della Sicilia antica, alla messa in luce e allo studio del sito indigeno-greco di Monte Saraceno di Ravanusa (AG).
Da sempre appassionati d’antiquariato, i Fondatori hanno sempre orientato la loro passione preferibilmente verso quelle cosiddette arti minori o arti decorative che vedono protagonisti esperti maestri artigiani, e che più di altre rappresentano la cultura delle comunità locali, le loro concrete necessità e l’evoluzione del loro gusto estetico.
La passione dei Fondatori per l’antiquariato non si è mai esaurita, però, nella mera contemplazione del “bello” (il termine καλος, adottato qui per titolare la Fondazione, con il quale gli antichi greci indicavano la bellezza, soprattutto dell’aspetto fisico ed esteriore), bensì si è sempre esteso alla consapevolezza del valore della cultura come leva di sviluppo locale sostenibile e del bisogno di operare concretamente in tale direzione. Nel corso della loro lunga carriera universitaria, infatti, è cresciuto in essi l’interesse per questo tema, con lo sguardo inevitabilmente rivolto alla Sicilia e al Meridione d’Italia drammaticamente afflitti, e non da ora, da condizioni di estrema fragilità del tessuto economico-sociale e di deprivazione culturale. Ed è proprio nel quadro di questo impegno civile che è nata l’idea di dare vita alla Fondazione Kalòs quale possibile occasione (ancorché non l’unica, ovviamente) per il recupero di quella memoria collettiva e orgoglio comunitario che sono alla base della cittadinanza attiva come conditio sine qua non di virtuosi processi di sviluppo.